Il quinto momento
di Luca Della RosA | pubblicato il 30 ottobre 2022
20 Marzo 2020
Ieri 19 marzo festa del papà… immersi in una situazione in cui forse non ci saremmo mai immaginati nemmeno di potere farne parte.
Ieri era anche un mese esatto da quel 19 febbraio in cui mercati toccarono i massimi assoluti. Il Dow Jones viaggiava ad un passo dai 30 mila punti, ed oggi è sceso sotto i 20 mila, è cioè sceso di quasi il 35%, e Milano che era sopra i 25 mila punti, ha perso oltre il 40%. In queste settimane inoltre abbiamo visto il VIX, indice della volatilità salire fino all’85%, il livello più alto anche rispetto ai giorni peggiori della crisi di Lehman Brothers. SI chiude cosi il mese peggiore delle borse dalla crisi del 1987. E questo nonostante le “cure” che sono state somministrate al mercato, attraverso le banche centrali, per esempio con i tagli dei tassi della FED e le misure annunciate dalla BCE.
Cristine Lagarde, nella notte tra il 18 e il 19 marzo, è uscita con una nuova mossa di emergenza, un programma di acquisti, attraverso un quantitative easing da 750 miliardi, dedicato in particolare alla cura delle conseguenze della pandemia, annunciando che la BCE farà tutto( ciò che è necessario per mantenere la stabilità sui mercati. Ciò ha fatto calmare almeno temporaneamente i mercati e scendere lo spread BTP / BUND, ma resta lo scettiscismo sul fatto che saranno le banche centrali a tirarci fuori dai guai.
Carlo Altomonte, docente di Economia Integrazione Europe alla Bocconi, dice che vista la situazione e come sono andate le cose, gli spread andrebbero letti più come un segnale di presenza o assenza di liquidità sul mercato, piuttosto che un vero rischio di default del paese.
Il cambiamento di rotta del mercato però sembra lontano, e forse arriverà solo quando cambierà qualcosa sul fronte sanitario.
Quindi per ora si può solo guardare indietro e vedere cosa è successo in tutte le altre crisi che hanno fatto la storia, come si è comportato il mercato, e cosa si è fatto nei mercati quando sembrava che il mondo stesse finendo. Bill Miller, storico investitore americano e a lungo direttore investimenti di Legg Mason, ed oggi presidente della Miller Value Partners & CIO, ha parlato della sua esperienza nelle peggiori crisi che ha visto nella sua carriera. Dice infatti che lui ha avuto 4 grandi opportunità per acquistare, il 1973/1974, il 1982, il 1987, e il 2008/2009. E per lui questo è il quinto momento, un’opportunità eccezionale per fare acquisti, non mettendo dentro tutto subito, ma magari un poco alla volta. Nel 73/74 ricorda che c’era ancora la guerra in Vietnam, una guerra iniziata nel medio oriente, una recessione in atto, alti prezzi del petrolio, tassi di interesse al doppio, e una crisi costituzionale che portò alle dimissioni del presidente degli Stati Uniti, una serie di eventi quindi che portò il mercato a quei minimi. Anche ora non vi è dubbio che ci sia un crisi di liquidità, gli investitori vogliono cash per proteggersi, per mettersi al riparo da possibili ulteriori ribassi, e la causa è sicuramente il Corona Virus.
Farsi vincere dalla paura serve a poco. Rimanere fiduciosi e lucidi, può dare invece la possibilità di trovare le opportunità nascoste in momenti come questi, almeno per quello che riguarda i mercati finanziari.
